Questi i risultati delle atlete dell'ASI Veneto agli assoluti di Milano. Tra tutti spicca il quarto posto sui 200 metri di Fabé DIA con 24"15, tempo che rappreenta il suo primato stagionale:
200: 4. DIA Fabé 24"15 (+0.6)
Peso: 7. DORELLI Damiana 13,68
1500: 8. ZANATTA Michela 4'29"06
100: 9. DIA Fabé 11"99 (-2.20)
100hs: 10. TESSARO Giulia 14"28 (-1.0)
GIAVELLOTTO: 11. Elena Sorrentino (J) 42,37
5000: rit. ZANATTA Michela
Link al sito con i risultati completi della manifestazione:
[clicca qui]
martedì 4 agosto 2009
domenica 2 agosto 2009
L'intervista a Fabé Dia su Atletica Veneta Comunicati di agosto
(a cura di Rosa Marchi) Sulla rivista Atletica Veneta Comunicati di agosto è stata pubblicata un'intervista a Fabé Dia. Un paio di pagine e una biografia che permettono di conoscere meglio la nostra atleta dai trascorsi prestigiosi e che ha ancora la voglia e la grinta per dire la sua. A pagina 5 e 6, trovate l'articolo che porta la mia firma.
La rivista è disponibile in formato "pdf" dalla home page del sito www.fidalveneto.it (nella colonna a sinistra, sotto l'indice, cliccando su "Scarica la rivista": Atletica Comunicati e poi selezionando l'edizione di agosto 2009) oppure [clicca qui]
Ecco l'articolo:
DALLA FRANCIA PER AMORE
Fabé, come ti trovi in Italia?
“Molto bene. Ho mio marito, i miei amici, gli allenamenti. Mi manca un po' la mia famiglia, ma in meno di due ore posso andarli a trovare. Con le mie sorelle ci sentiamo al telefono quasi tutti i giorni”.
Descrivici la tua giornata tipo.
“Nelle mattine d'inverno, dopo la colazione, vado in palestra per un paio d'ore. Ritorno per pranzo e poi mi riposo. Nel pomeriggio, mi alleno in pista, a Dolo o a Mestre, sotto la guida di Mario del Giudice. Dalle 18 alle 21 lavoro in palestra a Fiesso d'Artico. Alla sera la cena la prepara Andrea, che è un bravissimo cuoco”.
Quali sono i tuoi hobby?
“Nel tempo libero mi piace molto leggere, sia in francese che in italiano, lingua che sto cercando di migliorare. Spazio fra vari generi. Ora sto leggendo 'Uomini che odiano le donne' di Stieg Larssen”.
Cosa hai dato all'atletica e cosa l'atletica ha dato a te?
“Dovrei dire di aver fatto molti sacrifici per l'atletica: fatica, rinunce, come quando gli amici vanno in vacanza o in discoteca e tu non puoi raggiungerli. Ma in realtà tutto ciò non mi è pesato: ho avuto la fortuna di far diventare quella che è la mia passione il mio lavoro, che mi ha dato da vivere. In cambio l'atletica mi ha ripagato ampiamente con l'occasione di incontrare mio marito, la gioia di tante emozioni, l'opportunità di viaggiare e conoscere persone in tutto il mondo. In Francia ero diventata un modello per molte ragazzine che si avvicinavano all'atletica e questo mi ha stimolato a cercare di rimanere umile e a continuare a studiare per essere un buon esempio”.
Qual è il tuo punto di forza e quale il tuo punto debole come atleta?
“Credo che il mio punto di forza sia la capacità, prima di una gara, di rimanere tranquilla e serena, pronta a dare il massimo. Secondo il mio allenatore il mio punto debole è la pigrizia. Ma io cerco di ascoltarmi e di evitare di sovraccaricarmi per riservare le energie alle gare”.
Come hai iniziato a praticare l'atletica leggera?
“Mia sorella più grande, N'Deye, era una velocista. Ho avuto lei come esempio e il vederla tornare spesso a casa con le medaglie mi ha dato lo stimolo per iniziare: volevo prendere le medaglie anch'io!”.
Qual è stato fino ad ora il momento più bello della tua carriera atletica?
“A Sidney, quando sono entrata nello stadio con 100.000 persone urlanti. Ho avuto i brividi: avevo finalmente realizzato il mio sogno di ragazzina di partecipare alle Olimpiadi. Una gioia impagabile”.
Che consiglio daresti ai giovani atleti?
“L'atletica è una scuola di vita. L'importante è porsi sempre degli obiettivi, anche piccoli. Ciascuno devo farlo coscientemente in relazione al proprio livello, si tratti di un Campionato Mondiale o di una gara provinciale. Ma bisogna sempre impegnarsi. Il lavoro paga sempre, anche se a volte bisogna essere molto pazienti. Quando arriva il risultato, la gioia è ancora più grande”.
E quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“La partecipazione sui 100 metri ai Campionati Italiani di Milano. Per me sarà la prima volta, dopo tante edizioni di campionati francesi. Per il prossimo anno il mio obiettivo sarà quello di riuscire ad entrare nella nazionale italiana per partecipare agli Europei. Correre la 4x100 insieme a Manuela Levorato, con la quale condivido gli allenamenti, sarebbe un sogno per me”.
Cosa c'è oltre alla Fabé atleta?
“C'è una donna che ha sempre studiato molto pensando alla propria vita dopo la carriera atletica. Ho ottenuto un master in comunicazione, pubblicità e marketing. Credo molto nell'amicizia e mi piace parlare con la gente”.
Come sta tuo marito? E' dal 2008 che manca dalle piste di atletica.
“Andrea è stato operato al tendine sinistro lo scorso 5 maggio. L'operazione è andata bene e in questo periodo sta seguendo la riabilitazione in acqua e in bicicletta. Presto riprenderà a correre e per lui è come essere rinato. In questo periodo di inattività ne ha approfittato per completare gli studi (si è laureato in Scienze Politiche lo scorso ottobre) ed ora sta studiando per gli esami di specializzazione in Diplomazia Internazionale. Anche per lui l'obiettivo è quello di partecipare agli Europei del 2010”.
Per concludere, come ti vedi tra 10 anni?
“Mamma di due o tre bambini, con un lavoro nel campo della comunicazione e che nel tempo libero si dedica ad allenare i ragazzini e si diverte in qualche gara master”
CHI È
Fabé Dia è nata il 14 febbraio 1977 a Creil, nella regione della Piccardia, nel nord della Francia. I suoi genitori sono senegalesi. Ha iniziato a praticare l'atletica leggera a 14 anni dimostrando subito il suo talento nella velocità. Nel 1995, con il il tempo di 23”44, ha stabilito il primato francese juniores indoor dei 200 metri e conquistato la medaglia d'argento ai Campionati Europei outdoor di categoria. I suoi personali sono di 7”33 sui 60 (2000), 11”31 sui 100 (1998) e 23”02 sui 200 (2001). E' stata per cinque volte campionessa francese sui 200 metri (4 volte indoor e 1 outdoor). Ha partecipato a quattro edizioni dei Campionati Mondiali outdoor e tre indoor, a tre edizioni dei Campionati Europei e a due Olimpiadi (2000 e 2004). Per molti anni è stata capitana della nazionale francese e presenza fissa della 4x100. Con il quartetto transalpino è giunta terza alle Olimpiadi di Sydney (dopo la squalifica degli Stati Uniti) e quarta ai mondiali di Helsinki nel 2005. E' stata riserva della staffetta francese campione del mondo nel 2003 a Parigi. Nel 1999 ai Mondiali indoor di Maebashi ha conosciuto il mezzofondista Andrea Longo, con il quale si è fidanzata e poi sposata, nel settembre del 2005, trasferendosi in Italia. Ora vive in provincia di Padova, a Piove di Sacco. Dal 2004 è allenata da Mario del Giudice e dal 2008 veste la maglia dell'Atletica Asi Veneto. Il 12 maggio 2009 ha acquisito la cittadinanza italiana.
FOTO: Fabé Dia a Bovolone - di R. Marchi; Fabé Dia insieme al marito Andrea Longo - archivio Dia/Longo
La rivista è disponibile in formato "pdf" dalla home page del sito www.fidalveneto.it (nella colonna a sinistra, sotto l'indice, cliccando su "Scarica la rivista": Atletica Comunicati e poi selezionando l'edizione di agosto 2009) oppure [clicca qui]
Ecco l'articolo:
DALLA FRANCIA PER AMORE
Fabé, come ti trovi in Italia?
“Molto bene. Ho mio marito, i miei amici, gli allenamenti. Mi manca un po' la mia famiglia, ma in meno di due ore posso andarli a trovare. Con le mie sorelle ci sentiamo al telefono quasi tutti i giorni”.
Descrivici la tua giornata tipo.
“Nelle mattine d'inverno, dopo la colazione, vado in palestra per un paio d'ore. Ritorno per pranzo e poi mi riposo. Nel pomeriggio, mi alleno in pista, a Dolo o a Mestre, sotto la guida di Mario del Giudice. Dalle 18 alle 21 lavoro in palestra a Fiesso d'Artico. Alla sera la cena la prepara Andrea, che è un bravissimo cuoco”.
Quali sono i tuoi hobby?
“Nel tempo libero mi piace molto leggere, sia in francese che in italiano, lingua che sto cercando di migliorare. Spazio fra vari generi. Ora sto leggendo 'Uomini che odiano le donne' di Stieg Larssen”.
Cosa hai dato all'atletica e cosa l'atletica ha dato a te?
“Dovrei dire di aver fatto molti sacrifici per l'atletica: fatica, rinunce, come quando gli amici vanno in vacanza o in discoteca e tu non puoi raggiungerli. Ma in realtà tutto ciò non mi è pesato: ho avuto la fortuna di far diventare quella che è la mia passione il mio lavoro, che mi ha dato da vivere. In cambio l'atletica mi ha ripagato ampiamente con l'occasione di incontrare mio marito, la gioia di tante emozioni, l'opportunità di viaggiare e conoscere persone in tutto il mondo. In Francia ero diventata un modello per molte ragazzine che si avvicinavano all'atletica e questo mi ha stimolato a cercare di rimanere umile e a continuare a studiare per essere un buon esempio”.
Qual è il tuo punto di forza e quale il tuo punto debole come atleta?
“Credo che il mio punto di forza sia la capacità, prima di una gara, di rimanere tranquilla e serena, pronta a dare il massimo. Secondo il mio allenatore il mio punto debole è la pigrizia. Ma io cerco di ascoltarmi e di evitare di sovraccaricarmi per riservare le energie alle gare”.
Come hai iniziato a praticare l'atletica leggera?
“Mia sorella più grande, N'Deye, era una velocista. Ho avuto lei come esempio e il vederla tornare spesso a casa con le medaglie mi ha dato lo stimolo per iniziare: volevo prendere le medaglie anch'io!”.
Qual è stato fino ad ora il momento più bello della tua carriera atletica?
“A Sidney, quando sono entrata nello stadio con 100.000 persone urlanti. Ho avuto i brividi: avevo finalmente realizzato il mio sogno di ragazzina di partecipare alle Olimpiadi. Una gioia impagabile”.
Che consiglio daresti ai giovani atleti?
“L'atletica è una scuola di vita. L'importante è porsi sempre degli obiettivi, anche piccoli. Ciascuno devo farlo coscientemente in relazione al proprio livello, si tratti di un Campionato Mondiale o di una gara provinciale. Ma bisogna sempre impegnarsi. Il lavoro paga sempre, anche se a volte bisogna essere molto pazienti. Quando arriva il risultato, la gioia è ancora più grande”.
E quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“La partecipazione sui 100 metri ai Campionati Italiani di Milano. Per me sarà la prima volta, dopo tante edizioni di campionati francesi. Per il prossimo anno il mio obiettivo sarà quello di riuscire ad entrare nella nazionale italiana per partecipare agli Europei. Correre la 4x100 insieme a Manuela Levorato, con la quale condivido gli allenamenti, sarebbe un sogno per me”.
Cosa c'è oltre alla Fabé atleta?
“C'è una donna che ha sempre studiato molto pensando alla propria vita dopo la carriera atletica. Ho ottenuto un master in comunicazione, pubblicità e marketing. Credo molto nell'amicizia e mi piace parlare con la gente”.
Come sta tuo marito? E' dal 2008 che manca dalle piste di atletica.
“Andrea è stato operato al tendine sinistro lo scorso 5 maggio. L'operazione è andata bene e in questo periodo sta seguendo la riabilitazione in acqua e in bicicletta. Presto riprenderà a correre e per lui è come essere rinato. In questo periodo di inattività ne ha approfittato per completare gli studi (si è laureato in Scienze Politiche lo scorso ottobre) ed ora sta studiando per gli esami di specializzazione in Diplomazia Internazionale. Anche per lui l'obiettivo è quello di partecipare agli Europei del 2010”.
Per concludere, come ti vedi tra 10 anni?
“Mamma di due o tre bambini, con un lavoro nel campo della comunicazione e che nel tempo libero si dedica ad allenare i ragazzini e si diverte in qualche gara master”
CHI È
Fabé Dia è nata il 14 febbraio 1977 a Creil, nella regione della Piccardia, nel nord della Francia. I suoi genitori sono senegalesi. Ha iniziato a praticare l'atletica leggera a 14 anni dimostrando subito il suo talento nella velocità. Nel 1995, con il il tempo di 23”44, ha stabilito il primato francese juniores indoor dei 200 metri e conquistato la medaglia d'argento ai Campionati Europei outdoor di categoria. I suoi personali sono di 7”33 sui 60 (2000), 11”31 sui 100 (1998) e 23”02 sui 200 (2001). E' stata per cinque volte campionessa francese sui 200 metri (4 volte indoor e 1 outdoor). Ha partecipato a quattro edizioni dei Campionati Mondiali outdoor e tre indoor, a tre edizioni dei Campionati Europei e a due Olimpiadi (2000 e 2004). Per molti anni è stata capitana della nazionale francese e presenza fissa della 4x100. Con il quartetto transalpino è giunta terza alle Olimpiadi di Sydney (dopo la squalifica degli Stati Uniti) e quarta ai mondiali di Helsinki nel 2005. E' stata riserva della staffetta francese campione del mondo nel 2003 a Parigi. Nel 1999 ai Mondiali indoor di Maebashi ha conosciuto il mezzofondista Andrea Longo, con il quale si è fidanzata e poi sposata, nel settembre del 2005, trasferendosi in Italia. Ora vive in provincia di Padova, a Piove di Sacco. Dal 2004 è allenata da Mario del Giudice e dal 2008 veste la maglia dell'Atletica Asi Veneto. Il 12 maggio 2009 ha acquisito la cittadinanza italiana.
FOTO: Fabé Dia a Bovolone - di R. Marchi; Fabé Dia insieme al marito Andrea Longo - archivio Dia/Longo
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